KIASMA

KIASMA
STEVEN HOLL

Museo dell’Arte Contemporanea


LUOGO: 
Helsnki, Finlandia
PROGETTO ARCHITETTONICO:
Steven Holl ArchitectsSteven Holl ( design architect )
Vesa Honkonen ( project architect )
Tim Bade, Molly Blieden, Stephen Cassell, Pablo Castro-Estevez, Janet Cross, Justin Korhammer, Anderson Lee, Chris McVoy, Anna Müller, Justin Rüssli, Tomoaki Tanaka, Bradford Kelley, Tapani Talo (project team)

ARCHITETTI LOCALI:
Juhani Pallasmaa ArchitectsJuhani Pallasmaa ( principal architect )
Timo Kiukkola ( project architect )
Seppo Mäntylä, Heikki Määttänen, Timo Ruusuvuori, Seppo Sivula, Merita Soini (project team)
PROGRAMMA:

Museo d’arte moderna che include gallerie, un teatro, un caffè, uno shop, e uno spazio dedicato come artist workshop
DATE:
1992- lancio del concorso internazionale di progettazione, finalizzato alla realizzazione di un museo d'arte a Helsinki
1995- vittoria del progetto di Steven Holl intitolato Chiasma
1996- inizio dei lavori
1998- inaugurazione dei lavori e apertura al pubblico
2015-riapertura del museo dopo dei lavori di manutenzione e aggiornamento dell’apparato tecnologico
                                                                                             CLIENTE:
                                                                                              Finnish Ministry of Public Building
                                                                                              DIMENSIONE:
                                                                                              130,000 sq ft distribuiti su cinque piani

CONCEPT

« Descrizione del Chiasma di Steven Holl:
The Helsinki Museum of Contemporary Art provides a variety of spatial experiences. We considered the range of contemporary artwork, and tried to anticipate the needs of a variety of artists including those whose works depend on a quiet atmosphere to bring out their full intensity. An exhibition space that works for an expressive and unpredictable artist such as Vito Acconci, must also work for artist such as Agnes Martin and Richard Tuttle. The general character of the rooms, which are almost rectangular with one wall curved, allows for a silent yet dramatic backdrop for the exhibition of contemporary art. These rooms are meant to be silent, but not static; they are differentiated through their irregularity.
The concept of Kiasma involves the building's mass intertwining with the geometry of the city and landscape which are reflected in the shape of the building. An implicit cultural line curves to link the building to Finlandia Hall while it also engages a "natural line" connecting to the back landscape and Töölö Bay. In the landscape plan, extending the bay up to the building will provide an area for future civic development along this tapering body of water, which also serves as a reflecting pool for Finlandia Hall and new development along the south edge of the water. The horizontal light of northern latitudes is enhanced by a waterscape that would serve as an urban mirror, thereby linking the museum to Helsinki's Töölö heart, which on a clear day, in Aalto's word's, "extends to Lapland." The changes in elevation proposed with the water extension and it shallow depth would allow for parking decks and/or highway linkages which are presently part of various planning considerations.                                                                                                              »

LO SPAZIO INTERNO





La prima chiave di lettura è il tema della metaforizzazione;
Spesso nei suoi progetti vi è un richiamo ad altro rispetto all’architettura: L’architettura guarda fuori da sé, ma ritorna sempre alle regole del suo farsi.
La metafora del Chiasmo ed il richiamo alla poetica e alle arti è fortissimo; non solo la figura retorica si applica dal macro alla micro scala attraverso il lavoro di inserimento del museo nel sito, ma è anche metafora del percorso sensoriale interno e dell’involucro stesso dell’edificio.
«Con il Kiasma, vi è la speranza della conferma che l’architettura, l’arte e la cultura non siano discipline separate ma sono tutte parte integrante della città e del paesaggio. Prendendosi cura dello sviluppo di ogni dettaglio e dei materiali, questo museo fornisce una forma spaziale sottile e dinamica, che si estende a sud verso la città e a nord verso il paesaggio.
La geometria racchiude un interno misterioso e un esterno che fa da orizzonte che, come due mani che si stringono l’una all’altra, creano l’equivalente architettonico di un invito pubblico. Lo spazio interno rispetto al paesaggio è reversibile, e forma in questo particolare luogo e circostanza, una sintesi dell’edificio e del paesaggio circostante… un kiasma.»
S. Holl

CHIASMO O CHIASMA

s. m. [dal lat. tardo chiasmus, gr. χιασμός, tratto dal nome della lettera χ, per la sua forma incrociata]
E’ una figura retorica, consistente nell’accostamento di due membri concettualmente paralleli, in modo però che i termini del secondo siano disposti nell’ordine inverso a quelli del primo, così da interrompere il parallelismo sintattico;
Nella scultura classica, formula compositiva codificata da Policleto, grazie alla quale, tramite la disposizione incrociata degli arti (alla gamba flessa corrisponde il braccio opposto flesso; alla gamba tesa corrisponde il braccio opposto teso), viene risolto il problema dell’equilibrio della figura stante;
Punto ove le fibre dei due nervi otti.ci s’incontrano nella cavità cranica;


Nel Kiasma succede la stessa cosa: “i flussi si incrociano come nervi, concettuali e fisici, e dal loro intreccio, dal loro interwinig, come lo chiama, nasce l’architettura”.
Scrive lo stesso Holl in PARALLAX: “La facciata ha una fenditura al centro; i lati sono spostati per iniziare l’intreccio chiasmatico dello spazio oltre. In questo modo l’incrocio spazile si unisce ad un incrocio tra vedente e visto, tangibile e visibile.
…”All’incrocio chiasmatico dove le forme degli edifici principali si piegano in un passaggio, l’intersezione verticale viene definita da strisce di scale con una forma simile al DNA, curvate per connettere tutti i livelli. La scelta del visitatore di percorsi multipli attraverso le gallerie enfatizza questo incrocio.”


“In questo caso un’immagine metaforica struttura l’idea di base di un progetto nell’articolarsi degli spazi, nell’organizzarsi dei percorsi e delle funzioni, nel raccordarsi alla città e, allo stesso tempo, diventa alla fine il nome del museo stesso. Si tratta di un salto del tutto inaspettato all’inizio della vicenda del concorso, ma che ben sottolinea il posto che segni, simboli, condensatori metaforici di informazione rivestono nella città dell’informazione.”
A. Saggio

PIANTE E SEZIONI













 LUCE E OMBRA

Nell’edificio la luce gioca un ruolo emozionale oltre che funzionale; infatti in Finlandia essa è diversa da qualunque altra: cambia in modo sostanziale a seconda delle stagioni. La lama di luce orizzontale che entra nell’edificio non supera mai i 51 gradi e contribuisce a dare forma di sezione all'aspetto curvo e "leggero" dell'architettura.


Il cuore dell’edificio, lo spazio di accoglienza dominato da una lunga rampa che connette la lobby con le gallerie espositive, viene illuminato dall’alto attraverso la superficie vetrata. Questo tipo di soluzione, in combinazione con la  parete curva che definisce il volume, crea un gioco “drammatico” di luci e ombre che evolve durante l’arco del giorno.










LA CONNESSIONE DI IDEE


S. Holl riprende molto anche da Louis Kahn che ha incontrato, ma per cui non ha potuto lavorare nel suo studio per l’improvvisa scomparsa del maestro nel 1974.  Concordava sul concetto per cui il progetto si debba basare su un’idea forza.
Infatti insieme a Vito Acconci gioca con il disegno di una galleria d’arte sul senso delle vetrine, che sono allo stesso tempo segnali, sculture, aperture e chiusure sulla strada.
Così dà rilevanza all’idea sintetica, all’uso degli spazi vuoti, ai rimandi metaforici come ancoraggio al sito e all’esperienza del vivere, connettendo il tutto in questo museo. 
















L'ASPETTO FENOMENOLOGICO
Il pensiero di Henri Bergson influisce molto nell’architettura e, in particola modo su Steven Holl.
La durata per H. Bergson è una successione fluida di eventi e la vita stessa deve essere interpretata come una successione simultanea di azioni.
Steven Holl riprende questa concezione; il progetto deve \basarsi su esperienze dirette, fisiche e psicologiche rispetto a una tempo: percorrere, scoprire i flussi, sentire la luce e i materiali dell’architettura. Parte di questi riflessioni rifluiranno nel suo libro Anchoring del 1987. Un "ancoraggio" appunto fenomenologico che arricchisce la consapevolezza dei contesti di nuove ispirazioni.



La fenomenologia diviene un modo di vedere e pensare la concezione di architettura;
In essa è racchiuso il motore per vivere un’esperienza autentica. L’architettura diviene percezione e ci spinge a esplorare e a vivere l’ambiente che ci circonda.
Steven Holl paragona la musica all’architettura: nella musica associamo un suono a un particolare significato; Nell’architettura è uguale, solo che la viviamo in silenzio. Ogni gioco di ombra e luce, ogni movimento vuol dire qualcosa e ciò viene comunicato attraverso un’esperienza fenomenologica.
Toyo Ito descrive l’architettura di Steven Holl con il verbo «to drift». Questo perché reputa la sua architettura come senza peso, che viaggia in un percorso senza fine. La definisce più uditiva che visuale, più temporale che spaziale. Essa infatti ha una qualità trasparente dello spazio. 

Egli scrive: « come nell’intervallo tra il suono nella musica, il muro nella pianta, fatto di cemento e alluminio, è destinato a svanire nella distanza lasciata soltanto negli elementi figurati». 

ARTE E PERSONE

I musei di arte contemporanea sono sempre più luoghi di interazione fra l’arte e gli utenti piuttosto che la concezione di sede espositiva. Questa attitudine è evidente al Kiasma, dove la partecipazione alle attività proposte dal Museo da parte del pubblico, e in particolare dai bambini, è fortemente incoraggiata.
La necessità di concepire questa tipologia di musei il più “aperta” possibile, è quasi un imperativo dal momento che l’arte contemporanea richiede di essere contestualizzata e mediata, anche attraverso la programmazione di conferenze, workshop e performance dal vivo. 






COMUNICAZIONE & INFORMAZIONE

La comunicazione è sempre più il motore della nostra società; essa svolge un ruolo cruciale nei processi economici. Sempre più persone producono beni che sono pura informazione, in cui proprio l’informazione è ciò che rende competitivo qualunque bene.
Questa filosofia non esclude ovviamente il campo dell’architettura: se il valore dell’architettura degli anni venti del Novecento era fondato sull’estetica della macchina, oggi il suo centro di interesse si sposta, l’obiettivo diventa quello di avere “una forma che, appunto, informa e che entra a far parte del grande mondo della comunicazione contemporanea”.
Al motto funzionalista “esisto in quanto funziono”, l’architettura contemporanea contrappone “esisto in quanto informo”.





Il concetto principe dell'edificio Kiasma è quello di intrecciare la geometria della città e del paesaggio che si riflettono nella forma dell'edificio.
Holl ha sempre sottolineato la relazione fra l’edificio del Kiasma e il paesaggio circostante, soprattutto con la vicina Mannerheimintie road, con la Finlandia Hall di Alvar Aalto e con la Baia di Töölö. L’ingresso nell’edificio è risolto attraverso uno spazio molto racchiuso e solo percorrendolo si rivelano le improvvise viste sul paesaggio. Questo rapporto visivo complesso fra “dentro e fuori” è stato concepito in modo che “Il Museo d’Arte Contemporanea di Helsinki possa offrire una varietà di esperienze spaziali”.
L'edificio è costituito da due blocchi, uno più piccolo e lineare dall'altro blocco più grande e curvo.
La curva dell'edificio conduce alla Sala Finlandia mentre si innesta su una "linea naturale" che collega il paesaggio posteriore. La lunga e curva rampa che collega i diversi piani consente ai visitatori di farsi assorbire gradualmente nell'atmosfera del museo. Per presentare un'ampia gamma di arte contemporanea, era necessario avere varietà di qualità spaziali per diversi stili di opere d'arte date che le opere di alcuni artisti necessitano di un’atmosfera racchiusa per far emergere tutta la loro intensità. 




Holl ha sempre sottolineato la relazione fra l’edificio del Kiasma e il paesaggio circostante, soprattutto con la vicina Mannerheimintie road, con la Finlandia Hall di Alvar Aalto e con la Baia di Töölö. L’ingresso nell’edificio è risolto attraverso uno spazio molto racchiuso e solo percorrendolo si rivelano le improvvise viste sul paesaggio. Questo rapporto visivo complesso fra “dentro e fuori” è stato concepito in modo che “Il Museo d’Arte Contemporanea di Helsinki possa offrire una varietà di esperienze spaziali”.                         (S. Holl)
Egli ha cercato di collegare le preesistenze urbane al museo e ha evitato creare un elemento di design scultoreo isolato che infondesse, in tal caso, un effetto di «placelness». Infatti il collegamento urbano, le visioni esteriori, accuratamente coreografate, e gli spazi di galleria formalmente irregolari, si ricollegano all’ideale di connessione, filo conduttore di tutto il progetto.




LA MATERIA

La materia induce un effetto psicologico, stimola il senso del tatto e crea una risposta emotiva in base al materiale, agli effetti visivi, alle dimensioni degli ambienti e dallo svolgimento del percorso. L’uso di materiali naturali e la loro trasformazione in base agli elementi atmosferici dà qualità all’ambiente. Essi comunicano in dissonanza o in assonanza, come uno strumento musicale in una composizione. Il museo è composto da due solidi, uno curvo e uno rettilineo; Le curvature dell’edificio sono messe in risalto dal rivestimento in panelli di alluminio, la grande volta della galleria è in zinco e la regolarità del corpo prismatico mette in evidenza la facciata dalla punta vetrata. I materiali metallici sono particolarmente significativi grazie alla loro proprietà di ossidazione che crea mutamenti e sfumature variegate nel tempo.

Le bucature portano luce che entra, muta e definisce gli spazi interni come quelli esterni; anche i colori animano i sensi e danno una finalità allo spazio architettonico. Il materiale costituisce uno strumento di comunicazione di un concetto sull'esperienza di un'opera architettonica, indipendentemente dalla sua dimensione. Nei materiali e nei dettagli, un'intensità di qualità, piuttosto che solo qualità, stimola i sensi del percettore, oltrepassando la vista fino ad arrivare al tatto.
«La gioia di vivere e qualità della vita di tutti i giorni è argomentata nella qualità dell’architettura.»
S. Holl





BIBLIOGRAFIA:
Steven Holl Architecture Spoken, S. Holl, Rizzoli New York, 2007
GA Architect 11 Steven Holl, Yukio Futagawa, a.d.a. edita tokyo, 1993
Steven Holl, Robert McCarter, Phaidon, 2015
SITOGRAFIA:







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